060608


Roma Capitale
Zètema Progetto Cultura
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Date: from 2016-05-07 to 2016-05-28

Opening times

dal 7 al 28 maggio 2016
il sabato (7 – 14 – 21 – 28 maggio) alle ore 11.00

Appuntamento:

all’ingresso di Villa Aldobrandini su via Mazzarino

Held in

Address

Address: Via Mazzarino, 11
Zone: Rione Monti (Colosseo-S.Giovanni-S.Maria Maggiore) (Roma centro)

Information

Biglietto iniziativa:

Visite gratuite, non è richiesta la prenotazione

Contacts

Description

La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha previsto per il prossimo mese di maggio delle visite gratuite a Villa Aldobrandini.  L’iniziativa fa seguito alla recente riapertura della villa cinquecentesca, avvenuta lo scorso 22 aprile, dopo i lavori di restauro e messa in sicurezza realizzati da Roma Capitale-Sovrintendenza Capitolina in sinergia con il Dipartimento Tutela Ambientale-Servizio Giardini.

A far da guida alle visite saranno gli operatori del progetto “Per Monti e per valli”, gestito dalla Sovrintendenza Capitolina nell’ambito del Servizio Civile Nazionale, che ha l’obiettivo di promuovere e divulgare la conoscenza dei monumenti dei rioni Monti ed Esquilino. Il percorso di visita si snoda tra i resti archeologici su via Mazzarino e i giardini della villa rinascimentale.

Note storiche
Acquisita dagli Aldobrandini nei primi anni del ‘600, la Villa fu arricchita da una notevole collezione di antichi marmi – alcuni dei quali, sin da allora, collocati nei giardini – e pregevoli dipinti, giunti alla famiglia attraverso lasciti ereditari e oculati acquisti. Commissionata dal cardinale Pietro Aldobrandini, nipote del pontefice Clemente VIII, la villa raggiunse nel Seicento l’apice del suo fulgore, cui tornerà solo agli inizi dell’Ottocento, durante il breve soggiorno a Roma del generale napoleonico Miollis che la elesse a sua dimora.
Con l’apertura di via Nazionale e il conseguente ridimensionamento dei confini, la villa assunse le proporzioni attuali. Fu acquisita dallo Stato nel 1926 e il Demanio mantenne la disponibilità del Casino nobile, accessibile da via Panisperna, poi assegnato all’Unidroit (Istituto Internazionale per l’Unificazione del Diritto Privato), e concesse al Governatorato l’area dei giardini con i tre padiglioni, per uso pubblico con accesso su via Mazzarino. Qui i lavori per la realizzazione del nuovo ingresso portarono alla luce imponenti resti archeologici ancora visibili.
Quando nel 1926 la villa divenne proprietà dello Stato, fu demolito il muro di cinta lungo via Mazzarino, di fronte al palazzo della Banca d’Italia. Durante questi lavori venne in luce un vasto complesso archeologico, costituito dalla facciata monumentale leggermente curvilinea di un ampio fabbricato, disposto su almeno due piani, in un sistema di terrazze addossate alla pendice dell’altura sulla quale sorge anche la villa stessa. Il piano di calpestio antico era un po’ più in alto di quello attuale (come mostrato dalle fondazioni dei muri parzialmente visibili) e tende a salire anche verso Nord.
Al momento della scoperta il complesso fu rilevato e sistemato per diventare il nuovo ingresso monumentale della Villa Aldobrandini, con un sistema di rampe di scale inserite al centro dell’antica facciata, che portavano dal livello dell’attuale via (di poco più basso anche del livello romano antico) fino al piano della villa storica, situato più in alto.
Proprio nella costruzione di queste rampe fu scoperto un ambiente seminterrato a metà della pendice, consolidato all’epoca della scoperta da pilastri in cemento armato, che dovevano sorreggere il muro di spalla della scala. La volta dell’ambiente si è nel tempo gravemente lesionata e sarà necessario un intervento restauro strutturale, per ricostituire l’antica volta e chiudere l’ampia buca creatasi sul piano del giardino.

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