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Date: 2018-11-16

Opening times

16 novembre 2018 ore 16.00

La data dell' appuntamento potrebbe subire variazioni, si prega di controllare il sito nei giorni precedenti la visita.

Held in

Address

Address: Piazza di Sant'Egidio, 1/b
Zone: Rione Trastevere (Gianicolo) (Roma centro)
Il Museo è accessibile ai disabili da Piazza Sant'Egidio, 1. Telefonare allo 06 5897123 per avvertire il personale.

Information

info al numero 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)

Modalità di partecipazione: Booking required

Contacts

Description

Incontro sul tema "Documentare il contemporaneo: utopia e tradizione nella videoarte degli anni ottanta. Gianni Toti"
A cura di Francesca Gallo

#educaRoma

Gianni Toti (Roma 1924-2007) è stato poeta, giornalista, scrittore, regista teatrale e cinematografico, videoartista, animatore culturale, e molto altro ancora. Partigiano e comunista, ha attraversato il ‘900 con la bussola del pensiero e dell’esperienza delle rivoluzioni politiche e linguistiche delle avanguardie storiche, rinnovando quella carica libertaria con il confronto continuo con l’attualità e i movimenti di liberazione latino-americani. La conferenza è dedicata alla sua produzione video, iniziata negli anni Ottanta e proseguita nei decenni successivi, fin dall’inizio caratterizzata dall’esplorazione delle potenzialità formali della tecnologia e dall’uso enfatico, quasi barocco, della voce dell’autore e delle mille sfumature del linguaggio verbale.

 

Francesca Gallo: insegna Storia dell’arte contemporanea alla Sapienza Università di Roma. Si è occupata del nesso fra teoria e tecniche esecutive nell’arte e nella critica d’arte dell’Ottocento e del Novecento. I suoi interessi sono ora rivolti alle neoavanguardie (Ketty La Rocca. Nuovi studi, Milano 2015) e ai new media, con studi dedicati al video e alla performance in Italia (“Ricerche di storia dell’arte”, 2006 e 2014). Jean-François Lyotard e Les Immatériaux – la mostra del 1985 al Centre Georges Pompidou – sono stati oggetto di diversi studi e di una monografia (Roma 2008), da cui ha preso avvio la sua rinnovata attenzione al medium espositivo (Effimero. Il dispositivo espositivo fra arte e antropologia. Casi di studio nel Novecento, Roma 2016).

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