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€ 15,00 prezzo intero
€ 13,00 ridotto cral e associazioni
€ 10,00 ridotto gruppi
€ 5,00 ridotto studenti
€ 2,00 biglietto cortesia
Ingresso gratuito per gli spettacoli pomeridiani
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Description
Sycamore T Company
presenta
Orfeo ed Euridice – dal mito ai nostri giorni
Regia di Graziano Piazza
con Viola Graziosi – voce recitante
e Sarah Biacchi – mezzosoprano
Orfeo ed Euridice è una delle perle dell'antichità classica. Orfeo era un poeta e musicista figlio di Apollo, dio della musica, e di Calliope, musa del canto. Si dice che quando cantava succedevano cose incredibili, gli uccelli si fermavano sulla sua testa ad ascoltarlo, i pesci uscivano fuori dall'acqua, gli alberi si avvicinavano e persino le montagne lo seguivano sul suo cammino. Orfeo cantava canzoni d'amore, innamorato della bellissima ninfa Euridice. Ma Orfeo non era l'unico ad essere innamorato di lei, lo era anche Aristeo. Un giorno questi le saltò addosso mentre lei faceva il bagno nuda ed ella scappo via, ma nella sua fuga calpestò un serpente velenoso e morì. Quando Orfeo apprese la morte dell'amata decise di andarla a riprendere nell'aldilà, convinto che il suo canto potesse conquistare anche gli inferi. Così intraprende una lunga discesa nell'Ade, lungo la quale riesce a conquistare tutti coloro che ne impediscono i vari passaggi. Arrivato finalmente davanti al dio Ade e a Persefone, implora loro di restituirgli Euridice. Riesce a convincerli alla sola condizione di non guardarla mai in faccia prima di essere entrambi alla luce del sole. Inizia allora la salita di Orfeo seguito da Euridice e da Ermes, il controllore. A più riprese lo assale il dubbio che l'amata lo stia seguendo e tende l'orecchio per udirne i passi, ma poi si ricorda la promessa fatta e non si gira. All'improvviso però è lei a chiamarlo con voce suadente "sono forse diventata così brutta che non mi vuoi guardare?". Lui resiste, e lei insiste gli chiede un bacio e lui resiste. Poi finalmente sente la luce del sole scaldargli il volto, sente di aver varcato la soglia del mondo dei vivi e si gira a guardarla. Ma lei era rimasta qualche passo indietro, non aveva ancora varcato la soglia... Così muore per la seconda volta.
In Lei dunque capirà, la protagonista si trova in questa terra di confine, davanti a una sorta di corte d'appello dove si rivolge ad un giudice che lei chiama Signor Presidente, per confessare il perché della sua chiamata, e richiedere l'assoluzione. Questi aveva concesso ad Orfeo di portare la donna fuori della "Casa di riposo" (metafora del regno dei morti), a patto di non voltarsi a guardarla. Tuttavia varie ragioni - tra le quali la convinzione che l'uomo sia sceso a prenderla per cantare la Verità sconosciuta ai vivi più che per amore di lei, e la consapevolezza del fatto che i morti non conoscono le verità ultime più dei vivi - inducono la giovane donna a chiamare "con voce ferma" l'amato facendolo voltare; in questo modo non dovrà dargli il dispiacere di rivelare che non è possibile conoscere la verità e trarre fama da ciò, in quanto nemmeno i morti la possiedono. L'uomo si volta e lei, dispiaciuta e serena a un tempo, ripiomba nel vuoto dell'immensa Casa di Riposo.
Questo Concerto per voce lirica e voce recitante vuole creare un ponte tra classicità e contemporaneità per mettere al centro proprio la ricerca della Verità. Il canto come veicolo supremo per raggiungere le più alte vette del lirismo e dell'incanto apre il cuore all'esperienza del sentimento. Su questo terreno la voce narrante divenuta intima e vicina a noi, trova un passaggio segreto verso il luogo più profondo della nostra
anima.
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