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You are in: Home » Events and shows » Theater » Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa di Antonio Tabucchi
Date: 2014-11-29

Opening times

ore 21.00

Information

Gratuito fino ad esaurimento posti disponibili

L’accesso è limitato allo spazio che ospita l’evento; non è consentita la visita del museo.

0039 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00
Prenotazione consigliata

Modalità di partecipazione: Free entrance

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Description

Il testo ripercorre gli ultimi tre giorni di agonia di Fernando Pessoa.

Con Massimo Popolizio e Gianluigi Fogacci. Adattamento teatrale e cure registiche di Teresa Pedroni. Musica dal vivo con Isabella Mangani (voce) e Felice Zaccheo (chitarra portoghese).

Lo spettacolo nasce come omaggio al grande scrittore Antonio Tabucchi, da poco scomparso. E' messo in scena il racconto, immaginario e insieme biografico, nel quale Antonio Tabucchi descrive la morte di uno dei più grandi scrittori del Novecento della cui opera lui stesso si è occupato lungamente, traducendola e diffondendola nel mondo.
Il testo ripercorre gli ultimi tre giorni di agonia di Fernando Pessoa. Nel novembre 1935 Fernando António Nogueira Pessoa si trova nel suo letto di morte all’ospedale di São Luís dos Fanceses e, come in un delirio, il grande poeta portoghese riceve i suoi eteronomi, i suoi personaggi letterari (Álvaro de Campos, Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Bernando Soares, António Mora), parla con loro, elabora conflitti ancora aperti, detta le sue ultime volontà, dialoga con i fantasmi da lui stesso creati che l’hanno accompagnato per tutta la sua vita. Sarà l’attore Massimo Popolizio, nei panni dello stesso Pessoa, ad incontrare i vari eteronimi - interpretati da Gianluigi Fogacci - e in questi appuntamenti come per magia tornerà a tratti anche ad incarnarli, a ripetere le loro parole, i loro gesti, in un'atmosfera sospesa e inquietante. Si assiste così alle varie trasformazioni di Pessoa come ad un rituale di congedo definitivo dai suoi personaggi e quindi anche dalla vita. Lo accompagnano in questo percorso struggente la voce della giovane cantante di Fado Isabella Mangani e la chitarra portoghese di Felice Zaccheo.

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