Date:
2018-01-18
Address
Address:
Viale Pietro De Coubertin, 30
Zone:
Quartiere Parioli (Roma nord)
Information
One seat:
€15.00
Contacts
Description
Auditorium Parco della Musica - Teatro Studio Borgna
Il violoncellista albanese Redi Hasa e la cantante salentina Maria Mazzotta, presentano al pubblico del Parco della Musica il loro secondo album Novilunio , nel quale continuano a reinventare le tradizioni musicali delle loro terre d’origine. Due talenti complementari che traggono ispirazione l’uno dall’altro nella perfetta fusione tra il suono sontuoso, lirico e introspettivo del violoncellista che Ludovico Einaudi vuole sempre con sé e una delle voci protagoniste del rinascimento salentino, luminosa e taumaturgica. Un sodalizio rispettoso delle radici e allo stesso tempo creativo e sperimentale, unione simbolica tra l’archetipo della notte e quello della luce.
Il precedente album URA (ponte in albanese; adesso in salentino) aveva unito le due sponde dell’Adriatico, i Balcani alle Puglie, le gloriose melodie rom, bulgare e montenegrine con i canti dei migranti, odi alla Vergine e tarantelle pagane, e mescolato tempi dispari e lingue perdute in un sound bello come il braccio di mare che prima li separava. Novilunio marca un’ulteriore apertura di orizzonte, una nuova rotta, un impulso a cercare nuove strade.
Il violoncellista albanese Redi Hasa e la cantante salentina Maria Mazzotta, presentano al pubblico del Parco della Musica il loro secondo album Novilunio , nel quale continuano a reinventare le tradizioni musicali delle loro terre d’origine. Due talenti complementari che traggono ispirazione l’uno dall’altro nella perfetta fusione tra il suono sontuoso, lirico e introspettivo del violoncellista che Ludovico Einaudi vuole sempre con sé e una delle voci protagoniste del rinascimento salentino, luminosa e taumaturgica. Un sodalizio rispettoso delle radici e allo stesso tempo creativo e sperimentale, unione simbolica tra l’archetipo della notte e quello della luce.
Il precedente album URA (ponte in albanese; adesso in salentino) aveva unito le due sponde dell’Adriatico, i Balcani alle Puglie, le gloriose melodie rom, bulgare e montenegrine con i canti dei migranti, odi alla Vergine e tarantelle pagane, e mescolato tempi dispari e lingue perdute in un sound bello come il braccio di mare che prima li separava. Novilunio marca un’ulteriore apertura di orizzonte, una nuova rotta, un impulso a cercare nuove strade.
Data source:
Auditorium Parco della Musica