060608


Roma Capitale
Zètema Progetto Cultura
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Date: from 2014-07-04 to 2014-12-14

Opening times

tutti i giorni ore 10.30 - 21.30. La biglietteria chiude un'ora prima (Retrospettiva film e documentari: tutti i giorni alle 11.30 e alle 18.30)

Address

Address: Via di San Pietro in Carcere
Zone: Rione Campitelli (Foro Romano- Campidoglio-P.Venezia) (Roma centro)
Presso la Gipsoteca del Complesso del Vittoriano

Information

Intero: € 6,00
Ridotto: € 4,00

Contacts

Description

A novant’anni dalla fondazione dell’Istituto Luce, la mostra celebra una delle più grandi imprese culturali del Paese, un luogo di elezione della sua conoscenza storica, e il deposito materiale di beni immateriali: le memorie, i segreti, i sogni dell’Italia dai primi del ‘900 al presente.

Nato nel 1924 come L.U.C.E., L’Unione Cinematografica Educativa, con l’intuizione e l’intento di raccontare l’attualità del Paese, della sua società e del mondo attraverso l’ancora nuovo linguaggio delle immagini in movimento, e ribattezzato con Regio decreto l’anno seguente, l’Istituto Nazionale Luce venne presto sostenuto con forza e controllato da Benito Mussolini, che ne comprese e sfruttò le enormi potenzialità divulgative e politiche.

Dopo 90 anni e una vicenda che ha accompagnato in parallelo e continuità tutta la recente Storia d’Italia, quell’intuizione è diventata oggi la più antica istituzione di cinema pubblico al mondo e, con un archivio di decine di migliaia di filmati e tre milioni di fotografie, un patrimonio di immagini impareggiabile per quantità e ricchezza di temi. Tanto da meritare nel 2013 l’ingresso per il fondo ‘Cinegiornali e fotografie dell’Istituto Nazionale L.U.C.E.’ nel Registro Memory of the World dell’UNESCO.

Un bene italiano divenuto bene mondiale.

Dal suo esordio il Luce ha provveduto a rivelare l’immagine degli italiani a loro stessi, e a fornire una conoscenza di base del Paese. Grazie ai ‘cinegiornali’ Luce, milioni di cittadini dagli anni ’20 in poi hanno potuto vedere e scoprire per la prima volta città, geografie lontane, popolazioni sconosciute, forme sociali e culturali differenti. La nascita di un’opinione pubblica in Italia passa di qui, insieme alla stessa formazione di ‘luoghi comuni’.

È su questo terreno condiviso ed elementare che il fascismo poté promulgare le sue propagande e il suo controllo. Ma anche che il Paese uscito dalla Guerra riuscì a testimoniare gli sforzi e la spinta civile della ricostruzione, e gli sviluppi di una nuova società democratica e di massa avviata alla modernità. Di questo aspetto educativo, informativo e propagandistico, il Luce fornisce milioni di documenti. Il Paese ‘si mette in posa’.

Ma la mostra racconta anche il rovescio di quell’immagine. Per la natura realistica del cinema e della fotografia, allo spettatore di ieri, e ancor più a quello di oggi, non poteva e non può sfuggire la retorica (e a volte la goffaggine) delle ‘pose’ di Mussolini nei suoi comizi; o la povertà e la fatica dei contadini messi in scena sorridenti davanti all’obiettivo, e lo sconforto dei soldati in una guerra che si raccontava trionfale, mentre si subiva una sconfitta.

E l’ironia di uno speaker sulle donne lavoratrici negli anni ’50, la compostezza dei rappresentanti dei partiti politici, i volti allegri dei giovani in una festa o in una manifestazione, rivelano in controluce i sommovimenti e le richieste di una nuova età di diritti.

In tutti questi rovesci dell’immagine il Paese svela e confessa il suo intimo. Il suo immaginario.

Nel racconto di questo autoritratto della nazione, la mostra è concepita con un approccio espositivo non statico, ma come un flusso continuo di immagini.

Grandi pannelli sono organizzati secondo un ordine tematico-cronologico, su cui in più di 20 schermi vengono proiettate speciali videoinstallazioni, montaggi realizzati ad hoc di centinaia di filmati dell’Archivio storico Luce. Accanto alle immagini in movimento, più di 500 splendide fotografie dell’Archivio fermano dettagli e momenti significativi, mentre pannelli di testo approfondiscono l’analisi storica e linguistica dei video. Un percorso visivo e uditivo di notevole impatto, che fa sì che ogni visitatore si confronti con un’immagine differente, e in cui ciascun video dialoga con quelli vicini per analogie e differenze.

Infine uno spazio è interamente dedicato al Cinema, con centinaia di foto di registi, attori, set, e una preziosa selezione di trailer e backstage di film.

Nell'ambito della mostra, al Complesso del Vittoriano e in altri siti suggestivi della Capitale che accenderanno con proiezioni serali degli speciali ‘punti Luce’ nella città, viene ospitata anche una grande retrospettiva di film e documentari, per un totale di oltre 130 titoli rappresentativi della storia cinematografica del Luce dal 1933 al 2013.

L’esposizione è ideata e realizzata da Istituto Luce-Cinecittà, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e della Regione Lazio, e in collaborazione con Roma Capitale nell’ambito dell’Estate Romana 2014.
L’organizzazione generale è di Comunicare Organizzando.

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