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Roma Capitale
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Date: from 2017-06-23 to 2017-09-03

Opening times

Dal 23 giugno al 3 settembre 2017
Da martedì a domenica ore 10.30-19.30
Chiuso lunedì

La biglietteria chiude un’ora prima

N.B. per eventuali aperture e/o chiusure straordinarie consultare la pagina dedicata agli    Avvisi

Held in

Address

Address: Via Nizza, 138
Zone: Quartiere Salario (Roma nord)
Si può accedere anche da via Reggio Emilia 54

Information

MACRO via Nizza
 - Intero: € 10,00
 - Ridotto: € 8,00
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): 
 - Intero: € 9,00
- Ridotto: € 7,00

MACRO Testaccio
 - Intero: € 6,00
 - Ridotto: € 5,00
 Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
 - Intero: € 5,00
- Ridotto: € 4,00

Biglietto cumulativo MACRO Via Nizza + MACRO Testaccio (valido 7 gg. per 1 solo ingresso a sito) 
 - Intero: € 12,50
 - Ridotto: € 11,50
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): 
 - Intero: € 11,50
- Ridotto: € 10,50

Tel. +39 060608 (tutti i giorni ore 9.00-19.00)

Contacts

Description

Studio d’artista #2
Un progetto fotografico che nasce dall’idea di rivalutare l’arte contemporanea ricominciando proprio da coloro i quali ne sono i creatori e produttori, ovvero gli artisti, e che vede esposti una serie di ritratti realizzati a 48 artisti contemporanei italiani e stranieri, che operano in Italia e che, in prevalenza, hanno un’età non superiore ai 50 anni.

Come osserva Laura Cherubini nel testo presentato alla Biennale di Venezia nel 2015 “Giovanni De Angelis, Uno sguardo duplice”, per questa serie di ritratti di artisti, Giovanni De Angelis non sceglie di eseguire uno scatto classico.
I suoi ritratti non intendono fermare l'attimo cogliendo l’essenza interiore del soggetto nel momento della posa, ma piuttosto fornire un’interpretazione del lavoro dell’artista, mettendo a fuoco la sua opera e la sua identità attraverso il meccanismo dell’azione e degli oggetti significanti.
De Angelis, come un regista in un continuo via vai tra il set e la macchina fotografica, ha ritratto infatti ogni artista nell’esecuzione di una piccola azione legata al proprio lavoro, dopo aver individuato nella sua opera i processi del lavoro e messo in evidenza gli oggetti più significativi presenti all’interno del suo studio.
Nei ritratti in mostra, torna inoltre un tema centrale di tutto il lavoro di Giovanni De Angelis, il tema del doppio. Per la maggior parte, le immagini che ritraggono l’artista in azione sono duplici, montate su doppia pagina, in altri casi si tratta di una sola immagine in cui l’idea del doppio è in qualche modo implicita nella stessa o di una immagine che ha un doppio mancante, momentaneamente assente. Tutte le immagini sono attraversate da una linea rossa che contrasta il bianco e nero della fotografia, creando e rompendo continuamente la dualità. Una linea rossa che per De Angelis rappresenta una linea di passaggio dalla dimensione del doppio verso un’altra dimensione più nascosta e intima, quella solitaria e irriducibile di un io di volta in volta diverso che stenta a tradursi in noi, ma non rinuncia a questo tentativo impossibile.

Gli artisti ritratti sono: Mario Airò, Stefano Arienti, Angelo Bellobono, Simone Berti, Luca Bertolo, Bianco e Valente, Alice Cattaneo, Goldshmied & Chiari, Gianluca Concialdi, Alberto Di Fabio, Loredana Di Lillo, Rä Di Martino, Stanislao Di Giugno, Davide Dormino, Flavio Favelli, Francesca Grilli, Emiliano Maggi, Marcello Maloberti, Masbedo, Sebastiano Mauri, Ryan Mendoza, Davide Monaldi, Liliana Moro, Riccardo Murelli, Adrian Paci, Luana Perilli, Jorge Peris, Alessandro Piangiamore, Donato Piccolo, Giuseppe Pietroniro, Gianni Politi, Mariagrazia Pontorno, Gioacchino Pontrelli, Luca Pozzi, Luigi Antonio Presicce, Daniele Puppi, Marco Raparelli, Pietro Ruffo, Andrea Sala, Alessandro Sarra, Sissi, Donatella Spaziani, Giuseppe Stampone, Eugenio Tibaldi, Gianmaria Tosatti, Luca Trevisani, Nari Ward, Vedovamazzei.

Note biografiche
Nato a Napoli, Giovanni De Angelis vive e lavora a Roma dal 1992. Si avvicina alla fotografia tradizionale appena adolescente e da subito sviluppa un forte interesse per la ricerca sulla percezione visiva: nel 2004, con Luceveloce, inizia uno studio che mira ad indagare le infinite potenzialità della luce ed il suo interagire con i corpi. Tra il 2005 ed il 2006, in una dimensione che oscilla tra pittura e fotografia, prosegue la sua indagine con Lucedissolve, dove figure solitarie, immobili o in movimento, attraversano con le loro ombre fasci luminosi. Lo sviluppo della sua ricerca evolve verso un crescente interesse per gli aspetti della modernità, delle società e delle metropoli giapponesi ed indiane, come dimostrano Strade con pioggia, Sui iki e Churchgate, lavori esposti in molte gallerie in cui l’interesse per la cultura orientale è colto con uno sguardo etnoantropologico.
Il suo interesse per le metropoli continua poi con il progetto Contemporary Districts nelle città di Tokyo, Tel Aviv, Varsavia, e prosegue tutt’oggi ponendo i giovani ed il loro contesto al centro della ricerca, alla scoperta di distretti urbani popolati da un’umanità in continuo cambiamento.
Il lavoro di Giovanni De Angelis ricrea a volte le memorie di chi memoria non ha più, come nel caso di Sansoni Elide, progetto esposto nella collettiva ECC Ente Comunale di Consumo (2010). In uno degli ultimi progetti, Water Drops presentato al MACRO, Giovanni De Angelis affronta il tema della gemellarità da una doppia prospettiva, sociale ed antropologica, slegandosi dall’idea del semplice reportage per giungere ad approfondire i temi dell’identità, dell’unicità dell’individuo e del suo rapporto con l’altro. E’ nel progetto ICKU (I Can Kill U) che De Angelis presenta una serie di ritratti di giovani lettoni nella loro vita privata e mentre imbracciano una pistola puntandola contro l’obiettivo. “[...] Tra il volume articolato di queste fotografie di ambiente e la linea dritta che unisce lo sguardo all’obiettivo nei primi piani armati di pistola c’è tutto lo spessore di una ricerca artistica ed espressiva che in quattro netti movimenti, si concentra sull’identità (I), la libertà e il potere (CAN), la violenza come deriva dalla quotidianità (KILL) e la relazione con l’altro (You). ICkI = I CAN KILL YOU” (Costanza Paissan). E’ del 2015 l’ultimo progetto di ritratti di artisti contemporanei che si realizza in un libro ART REWIND #1 edito Maretti Editore e con un testo di Laura Cherubini presentato alla Biennale di Venezia nel 2015. Sarà una mostra presso il museo MACRO nel 2017. In lavorazione il nuovo ART REWIND #2 , nuova serie di artisti.

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