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Date: from 2017-04-03 to 2017-04-28

Description

ALIDA VALLI RITRATTO DI UN’ATTRICE

3-28 Aprile 2017

Attraverso foto di scena, locandine, fotobuste, manifesti, libri e brochure, tutti rigorosamente originali, la mostra RITRATTO DI UN’ATTRICE: ALIDA VALLI – a cura dell’Associazione Teatroantico - racconta la splendida favola di Alida Valli, che ha attraversato, in oltre cinquant'anni, tutte le stagioni del nostro cinema. Da grande diva dei telefoni bianchi a star di enorme successo internazionale.

La mostra - a cura di Giulio D'Ascenzo ed Elisabetta Centore - si concentra in particolar modo sui primi trent'anni di carriera dell'attrice dal 1935 al 1965.

ORARI LUN-VEN:  15.00-19.00 SAB-DOM: 10.00-13.00 – 15.00-19.00 La mostra sarà chiusa nei giorni 6, 7 e 8 aprile ---------------------------------------------------------------------------------------------------

Alla mostra sarà affiancata una rassegna - in collaborazione con il CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA – CINETECA NAZIONALE - per ricordare la grande attrice scomparsa nel 2006:

Lunedi 3 aprile ore 19.00 Inaugurazione della mostra ALIDA VALLI RITRATTO DI UN’ATTRICE: ALIDA VALLI

19.30 Da Siamo donne episodio Alida Valli di Gianni Franciolini (Italia, 1953)

Domenica 16 aprile ore 17.00 Piccolo mondo antico di Mario Soldati Italia, 1941

Lunedi 17 aprile ore 17.00 La luna di Bernardo Bertolucci Italia, USA, 1979

Alida Valli esordisce giovanissima sul grande schermo, interpretando fin dall'inizio ruoli da protagonista e diventando ben presto l'attrice simbolo del cinema italiano del periodo fascista. Si afferma grazie ai film Manon Lescaut (1939) e Ore 9: lezione di chimica (1941) mentre la sua versatilità la impone nei ruoli drammatici di Luisa in Piccolo mondo antico di Mario Soldati (Premio speciale del conte Giuseppe Volpi di Misurata come. Miglior Attrice italiana dell'anno Festival di Venezia) e di Eugenia Grandet nell'omonimo film di Mario Soldati (Nastro d'Argento come miglior attrice). Il produttore Selznick vorrebbe fare di lei la Ingrid Bergman italiana e per questo la convince a trasferirsi a Hollywood. Durante questo periodo recita in Il caso Paradine di Alfred Hitchcock, Il miracolo delle campane di Irving Pichel ed Il terzo uomo (1949) di Carol Reed e nel 1951 rientra in Italia. Pochi anni dopo fornisce una delle sue migliori interpretazioni nel capolavoro di Luchino Visconti, Senso (1954) e la sua fama si consolida sotto la direzione di registi quali Gillo Pontecorvo (La grande strada azzurra, 1957), Franco Brusati (Il disordine, 1962), Pier Paolo Pasolini (Edipo re, 1967). Negli anni settanta si dimostra un'attrice molto versatile, lavorando con Valerio Zurlini in La prima notte di quiete (1972), con Mario Bava in Lisa e il diavolo (1972), con Bernardo Bertolucci in La strategia del ragno (1970) e nel kolossal Novecento (1976).

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