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Date: 2016-05-10

Description

OMAGGIO A MARCO LETO  (18 January 1931 – 21 April 2016)

in collaborazione con

CINETECA La Casa del Cinema ricorda Marco Leto, scomparso lo scorso 21 aprile. Ore 19 ricordo con amici e collaboratori Ore 20 LA VILLEGGIATURA (ITALIA, 1973, 112') Cecilia Mangini ricorda MARCO LETO: Quando Marco ci consegna il soggetto de La villeggiatura, il suo libretto ha l’eleganza della composizione a stampa e una bella copertina in cartoncino color marron glacé. Lo leggo e cado in innamoramento totale e subitaneo. È un bell’inizio il nostro, mio e di Lino, per scrivere una sceneggiatura. C’è anche da festeggiare il decennale di All’armi siam fascisti!, lavorando  finalmente alla realizzazione di un altro film antifascista, ma in modo più sottile: un film sulla continuità dello stato da Giolitti a Mussolini, e per traslato dal ventennio fascista alla repubblica. È una continuità senza innocenza. Lavorare alla sceneggiatura diventa un incontro sempre più ravvicinato con l’l'universo "confinario", nei due momenti suoi fondamentali: il rapporto di precaria collaborazione tra le forze politiche antifasciste di estrazione borghese e quelle di estrazione proletaria, e l'ambiguo rapporto tra l'antifascismo borghese e il fascismo borghese dal volto moderato e rassicurante. Il film è orchestrato polifonicamente intorno al suo protagonista: un professore universitario che si è rifiutato di prestare giuramento di fedeltà al regime, i suoi incontri/scontri con i comunisti dogmatici e settari (rozzi e dogmatici che fossero, per noi rappresentavano i personaggi positivi del film), e la vischiosità del suo legame con il deuteragonista della story, il commissario di polizia dell'isola, antitesi vivente della violenza squadrista, un uomo colto, di modi civili, che rappresenta il volto moderato del fascismo, il volto che secondo Marco Leto - e secondo noi - resta il più resistente e pericoloso. Questi temi si intrecciano e collidono e deflagrano sopra il basso continuo della continuità delle istituzioni statali dall'Italia pre-fascista all'Italia fascista fino all'Italia post-fascista: le istituzioni si perpetuano nell'avvicendarsi dei regimi costituzionali, e sopratutto persistono gli uomini che le rappresentano, cosicché - cito a memoria - "gli allievi di professori universitari conservatori al tempo di Giolitti diventeranno commissari di polizia con Mussolini e  promossi questori con Scelba". Lavorare con Marco Leto è stata una delle esperienze più positive che io ricordi, e non perché quella sceneggiatura fosse facile, anzi!, ma la sentivamo complessa e densa e forte, storia nostra, occasione privilegiata per fare i conti con il fascismo in camicia bianca, nato prima del ventennio e terminato quando?... a Piazzale Loreto no di certo.

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