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Roma Capitale
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You are in: Home » Events and shows » Meetings » Luigi Freddi, l’uomo che inventò Cinecittà. Estratti del documentario
Date: 2016-06-07

Opening times

Martedì 7 giugno 2016
alle ore 20.30

Held in

Addresses

Address: Via Francesco Crispi, 24
Zone: Rione Campo Marzio (P.Spagna-P.Popolo-Pincio) (Roma centro)
Disabled access: Via Zucchelli, 7
Zone: Rione Colonna (Pantheon-Montecitorio-Barberini) (Roma centro)
E’ necessario richiedere l’apertura dell’accesso disabili, citofonando in via Crispi, 24 oppure telefonando ai numeri della Galleria: 06 4742848; 06 4742909

Information

Biglietto unico comprensivo di ingresso alla Galleria, visita alla Mostra e partecipazione alla conferenza:
 - Intero: € 7,50
- Ridotto: € 6,50

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza)
 - Intero: € 6,50
- Ridotto: € 5,50

Gratuità e riduzioni

Info e prenotazione obbligatoria
Tel. +39 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)

Numero partecipanti: max 40 posti

Modalità di partecipazione: Booking required

Contacts

Description

Cinecittà è un nome, è un marchio, un’idea che tutti, nel mondo, conoscono.
Incontro a cura di Vanni Gandolfo e Valeria Della Valle in occasione della     mostra in corso.
Produzione Istituto Luce-Cinecittà.

Cinecittà è nata come una Hollywood fascista, sogno di un paese povero e megalomane, è stata, poi, distrutta dalla guerra, per poi rinascere come una vera e propria Hollywood Coloniale per il kolossal americani; abbandonata dagli occupanti e conquistata da Federico Fellini, che vi gira tutti i suoi film.

Cinecittà è stata, e forse lo è ancora, uno dei centri più importanti ed efficienti della produzione cinematografica mondiale.

Cinecittà fu inventata, nel 1935, da Luigi Freddi, burocrate fascista, allora Direttore Generale per la Cinematografia. Luigi Freddi, però, non era un freddo burocrate di partito, ma un appassionato amante del cinema e delle arti. Si era formato nell’ambiente milanese del futurismo e, giovanissimo, aveva partecipato, seguendo Marinetti, ai moti interventisti.

Durante due viaggi negli Stati Uniti, aveva visitato gli studios di Hollywood e aveva capito che per trasformare il cinema in un’arma fortissima avrebbe dovuto convincere Mussolini a creare un modello cinematografico simile a quello hollywoodiano.

Fu Freddi stesso a dare l’incarico per la progettazione all’architetto Gino Peressutti, che dopo un giro dei principali studios europei, disegnò il polo cinematografico più avanzato del tempo.

Cinecittà, divenuta un’icona nel mondo, rimane ancora oggi a testimoniare la passione di Luigi Freddi per un modello di cinema e di industria cinematografica, molto distante dalle idee del Regime, ma in perfetto equilibrio tra le esigenze artistiche e quelle politiche della dittatura fascista.

Luigi Freddi è stato completamente dimenticato: ma, probabilmente, i suoi interventi sull’industria cinematografica hanno posto le basi per tutto quello che è stato il cinema italiano dal dopoguerra ad oggi.