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Martedì 12 maggio 2015 alle ore 17.30
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Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Tel. +39 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)
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Description
Con l'appuntamento dedicato a Roberto Almagno (Aquino, 1954), riprende il ciclo di incontri curati da Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti.
L’incontro seguirà l’ormai consueta formula dell’intervista pubblica condotta dai due curatori.
Dopo la formazione in scultura presso l'Accademia di Belle Arti a Roma, dove frequenta i corsi di Pericle Fazzini, Almagno esordisce nel 1976 a Livorno con una mostra personale, dove presenta sculture in ferro e pietra, e un gruppo di disegni.
A partire dai primi anni Ottanta, Almagno elegge il legno a unico materiale per la sua opera: i rami spezzati e abbandonati di ulivi, castagni, ciliegi e pioppi, sono recuperati e lavorati con il fuoco e con la raspa, con l'intento di eliminare il superfluo, gli elementi accidentali, per raggiungere l'essenza del materiale, una forma pura in cui la materia perde la sua consistenza.
Solide ma allo stesso tempo fragili e precarie, le filiformi sculture di Almagno svettano da terra verso l'alto e con la loro vibrante energia suggeriscono una nuova struttura dello spazio, articolata secondo traiettorie emotive. La sua ricerca, tutta interna alla lavorazione e alla sperimentazione sulla materia naturale, si coniuga con un costante dialogo con la tradizione scultorea internazionale, da Giacometti a Calder, e con una forza del segno che proviene da una sensibilità orientale. Una produzione di disegni su carta, realizzati con l'impiego di materiali naturali come carbone, cenere, gesso accompagna la riflessione dell’opera plastica. Nel 1996 alla XII Quadriennale Italia 1950-1990. Ultime generazioni, Almagno presenta Ceneri, una vera e propria installazione ambientale in cui il legno delle sculture ha origine nella cenere sparsa sul pavimento, un'allusione alla costante trasformazione della natura, così come per la grande installazione Sciamare, presentata nel 2006 nella sala Regia di Palazzo Venezia a Roma.