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You are in: Home » Events and shows » Cinema » TOLGO IL DISTURBO, di Dino Risi (preceduto da un breve omaggio)
Date: 2016-09-05

Description

Prima del film sarà presentato  un breve omaggio a Dino Risi: IL MIO OMAGGIO A DINO RISI, un'opera  di Marco Cucurnia Italia, 2015, 4'40'' “Il mio omaggio a Dino Risi” è la mia prima esplosione dopo più trent’anni di studio involontario e volontario dei film di Dino Risi. Esplosione felice. Le atmosfere di Risi, il profumo di Risi, quello che avrebbe potuto ancora fare, quello che lo interesserebbe da camminatore della città. I dettagli più palpitanti nelle sue scenografie, costumi, movimenti di personaggi. In tanti momenti delle mie giornate mi sono detto: questa sembra una cosa alla Dino Risi, questo avrebbe potuto farlo Dino Risi e anche: meno male che c’è stato Dino Risi perché riuscivo a non essere disperato durante i cortocircuiti del civismo. L’ho anche incontrato più volte sul suo divano, ma lo avevo già incontrato. Marco Cucurnia --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- TOLGO IL DISTURBO, di Dino Risi Italia, 1990, 100’ Trascorsi diciotto anni in una casa di cura psichiatrica, l'ultrasessantenne ex direttore di banca Augusto Scribani esce e torna a casa. L'alloggio è tuttora di sua proprietà, ma vi abita la nuora Carla con la piccola Rosa di nove anni (moglie e figlia di Eugenio Scribani, divorziato e lontano), insieme al convivente Giorgio e alla dodicenne Debora figlia di questi. Augusto è a malapena tollerato: è un uomo innocuo, ma a momenti bizzarro e la sola persona con cui trova un legame è la bambina più piccola, la nipotina. Con lei ogni discorso è facile e l'affetto sempre più intenso: lui l'accompagna a scuola, diviene il suo confidente; la protegge in ogni occasione. Augusto a qualche stravaganza si lascia indubbiamente ancora andare, magari anche divertendosi: dopo aver respinto la goffa proposta di matrimonio della ex-segretaria, compare in pigiama ad una festa in casa con invitati importanti; partecipa in televisione ad una inchiesta sui matti (dopo aver fortuitamente ritrovato il suo vecchio compagno di manicomio Alcide che a Roma vive con l'amica Ines, facendo, quando capita, la comparsa) e con il quale fa un intervento clamoroso. Non potendone più del clima di casa e per sventare la minaccia della nuora che intende rimandarlo in clinica Augusto si rifugia in un casale della periferia, dove Alcide lo accoglie: qui lo raggiunge Rosa, scappata di casa, installandosi con il carissimo nonno tra i campi, poichè lui è l'unico che è riuscito a farla sentire meno sola. Trascorsi molti giorni in letizia, interviene la polizia: la bambina viene messa in collegio a Stresa, mentre Scribani si ritira (solo, ma libero) presso una Comunità di suore in Piazza Farnese. Malgrado tutto, Augusto, recatosi a Stresa, riesce a rivedere ancora per una volta Rosa che frattanto si è adattata felicemente alla nuova vita. Poi Scribani se ne torna alla sua solitudine: ha avuto il bacio dell'addio che riesce ad addolcire la malinconia del distacco.    

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