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Date: 2014-11-11

Description

I film saranno introdotti dai docenti del dipartimento di Storia dell'Arte e dello Spettacolo (DASS, Università di Roma "La Sapienza")

METROPOLIS di Fritz Lang (Germania, 1927, 107')

Tratto da romanzo di Thea von Harbou.
"Metropolis" è una città del 2000, orgogliosa dei suoi grattacieli e delle sue sopraelevate, abitata da gente ricchissima e in buona parte sfaccendata. Ma sotto le sue fondamenta vi è un'altra città, quella operaia, dove turbe di uomini-schiavi lavorano a macchinari giganteschi e a centrali colossali. Un giorno Freder, il padrone di "Metropolis", licenzia per negligenza uno dei propri collaboratori che in un accesso di scoramento tenta il suicidio, ma John, il figlio del borghese tiranno, lo impedisce. L'uomo svela allora al giovane il mistero della città sotterranea, nella quale John si avventura dapprima incredulo ed attonito poi sconvolto. Per meglio immedesimarsi nell'inattesa e terribile disumanità di quel mondo, John decide di prendere il posto di un operaio, sottoponendosi così a fatiche e condizionamenti fino allora per lui impensabili. Conosce Maria, una bionda e giovanissima ragazza che nelle catacombe invita gli operai alla preghiera ed alla sopportazione. Ma notizie sull'apostolato di Maria giungono presto alle orecchie del Potere. Il signore di "Metropolis" obbliga allora uno scienziato al suo servizio, Rotwang, a rapire la donnae a trasferirne le fattezze e l'anima su un automa, da lui stesso costruito. Con un tale "robot" sarà così estremamente agevole manipolare e dominare la classe operaia. Mentre invano John cerca la ragazza di cui si è innamorato, la Maria "robot" si scatena, sobilla i lavoratori e si mette alla loro testa. Tutti la seguono come affascinati dal suo carisma, le fabbriche sono prese d'assalto e danneggiate, finchè un attacco collettivo e decisivo alla più grande delle centrali energetiche provoca il disastroso allagamento dei quartieri dove vivono le donne ed i bambini. Il "robot", intanto, si produce in danze eccitanti a beneficio della gente elegante che frequenta lo "Yoshiwara" della città superiore. Il popolo irrompe e mette al rogo l'idolo, avendo compreso, sia pure tardivamente, quali disastri e perdite abbia determinato. Per fortuna la vera Maria, fuggita dalla casa dello scienziato e raggiunta da John, mette in salvo i bambini ormai quasi travolti dalle acque. Tutti si ritrovano davanti alla porta della Cattedrale. John, assumendo il ruolo di mediatore e con accanto a sè la giovane donna, persuade il padre che è solo con la comprensione e l'amore che la Mente ed il Braccio potranno operare uniti per una società libera e giusta

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