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Date: 2014-10-12

Description

INDEBITO di Andrea Segre (Italia, 2013, 87’ ) un film documentario scritto da Vinicio Capossela e Andrea Segre con la regia di Andrea Segre «Povertà, anche se possiedi delle vittime, nascondi anime con emozioni». Vasilis Tsitsanis Tis ftohias ta kourelia (Gli stracci della povertà), 1952 «I tuoi occhi gelosi mi hanno fatto impazzire Non ho dato importanza ai lussi, e sono diventato il loro schiavo Appassisco, mi sciolgo come una candela Mi stai tormentando Perché non mi ami? Ti guardo, ti adoro Non volermi male perché impazzirò». Markos Vamvakaris Ta ziliarika sou matia (I tuoi occhi gelosi), 1938 «Quelli che diventeranno primi ministri, moriranno tutti Il popolo gli corre dietro, per tutte le “belle” cose che fanno. Mi candido per diventare primo ministro per stare seduto, pigramente, per mangiare e per bere». Markos Vamvakaris Osi ginοun prothipοurgi (Primi Ministri), 1936 La crisi di oggi prima che economica è identitaria. È separazione, disorientamento. Le culture europee sono state svendute all’omologazione del consumo e alla corsa alla ricchezza. Ci hanno fatto credere che la liberazione dalla povertà materiale dovesse coincidere con la fuga da se stessi. Vivere oggi di nuovo la povertà senza se stessi è una vertigine insostenibile. Il nostro documentario è un tempo dedicato ad ascoltare l’assenza di noi stessi. È la consapevolezza di vivere in-debito di aria, di senso, di prospettiva. Per farlo abbiamo vagato come flaneur, come viandanti nel luogo simbolo della crisi, la Grecia indebitata:  seguendo le parole, i pensieri e la musica dei rebetes, i cantanti del rebetiko, il blues ellenico. Il rebetiko è musica nata dalla disperazione di un’antica crisi (la fuga da Smirne) ed è una delle musiche che hanno costruito l’identità moderna della Grecia, trasportando con sé il dolore dell’esilio e la ribellione alle violenze della storia. È una musica contro il potere, non autorizzata, indebita. I rebetes sono portatori di questa identità, di cui oggi celebrano un funerale pieno di sconfitta, disperata ribellione e silenziosa speranza. I loro concerti e le loro parole riempiono le taverne notturne di Atene e Salonicco, sfiorano le scritte sui muri, ascoltano il mare dei porti e incontrano il cammino di Vinicio Capossela, musicista e viandante che intreccia le sue note con i pensieri del suo diario di viaggio, il tefteri. Così la Grecia diventa l’Europa, la sua crisi la nostra e il rebetiko il canto vivo di un’indebita e disperata speranza. Vinicio Capossela Cantautore fantasmagorico, poeta, scrittore, ma anche illusionista e uomo-spettacolo, ha debuttato nel 1990 con il disco All'una e trentacinque circa sotto l'egida di Renzo Fantini (Targa Tenco Opera Prima, premio che gli verrà attribuito altre tre volte negli anni successivi). Dopo i primi dischi "pre-biografici", da Canzoni a Manovella (2000) in poi rivolge la sua attenzione a temi più universali, spesso ispirati alla grande letteratura, da Melville a Céline a Dante a Omero. Lavori come Ovunque Proteggi, Da Solo e Marinai Profeti e Balene vengono messi in scena come opere totali. Nel 2004 pubblica per Feltrinelli Non si muore tutte le mattine, da cui trae uno spettacolo di teatro d'ombre e le Radiocapitolazioni trasmesse da Radio 3. Alla Grecia e al rebetiko, "più che una musica, un modo di vivere", dedica i suoi lavori più recenti: il disco Rebetiko Gimnastas, un documentario girato insieme al regista Andrea Segre e il libro Tefteri, taccuino dei conti in sospeso, pubblicato dal Saggiatore. Andrea Segre Nato a Dolo (Venezia) nel 1976, esordisce con alcune importanti esperienze televisive, realizzando, tra gli altri, i documentari Berlino 1989-1999: il muro nella testa (trasmesso nel novembre ’99 -RAI3) e Pescatori a Chioggia per la trasmissione Diario Italiano (in onda nel settembre 2001 -RAI3). A partire dal 2001, si avvicina al documentario d’autore e al movimento dei documentaristi italiani, dal gruppo di Doc.it all’esperienza dell’Apollo11, passando per decine di importanti realtà nazionali ed europee. Ha sviluppato un percorso registico particolarmente attento al territorio sociale e geografico del Veneto, specialmente nei documentari Pescatori a Chioggia, Marghera Canale Nord e La mal’ombra. Inoltre, dottore di ricerca in sociologia della comunicazione presso l’Università di Bologna, porta avanti l’interesse per i temi delle migrazioni verso l’Europa (Come un uomo sulla terra, A sud di Lampedusa, Il sangue verde, Mare chiuso) e da diversi anni collabora a progetti di cooperazione internazionale. Nel 2010 dirige il suo primo lungometraggio di finzione, Io sono Li, che viene presentato in numerosi festival internazionali conseguendo molti riconoscimenti, tra cui il Premio LUX 2012 del Parlamento Europeo, ed è distribuito in oltre 30 paesi. Nel 2012 dirige il documentario Indebito, scritto con Vinicio Capossela e presentato al 66° Festival Internazionale del film di Locarno, e il suo secondo lungometraggio La prima neve, selezionato alla 70a Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzionti. È fondatore dell’associazione ZaLab.

FOTO DI SIMONE FALSO

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