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Date: 2015-04-21

Description

Cinema vietnamita al tempo della guerra 1. Co Giao Hanh/La maestra Anna (Nord-Vietnam, 1966, 32min.) di Vu Pham Tu 2. Du kích Củ Chi/I guerriglieri di Cu Chi (Vietnam del Nord, 1967, 25min.) 3. Mien nam chien dau dau xuan 68/L’offensiva del TET (Vietnam del Nord, 1969, 28min.) 4. The road to the front/Andando al fronte (Nord-Vietnam, 1969, 20min.) 5. Nhung Nguiet dan xu quang/Gli abitanti del mio paese natale (Vietnam del Nord, 1971, 35min.) 6. Em bé Hà Nội/La ragazzina di Hanoi  (Vietnam del Nord, 1975, 72min.) di Hai Ninh Il nostro Archivio  possiede una grande quantità di film arrivati direttamente dal Vietnam, più o meno negli anni della guerra. In pellicola bianco e nero e, tranne poche eccezioni, in lingua vietnamita. E fa una strana impressione visionare questi film (molti, tra l’altro, sono anche su youtube, chissà come ci sono finiti). Perché, anche se la lingua è assolutamente incomprensibile, l’impressione è di ri-vedere qualcosa che già conosciamo. Forse perché sono talmente universali le storie che raccontano che si riesce a capire tutto. E’ come ritornare all’infanzia del cinema, all’immediatezza delle immagini, con l’emozione che si provava da bambini in una sala cinematografica. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di film di propaganda, girati su commissione politica, con pellicola sovietica… E tuttavia si ha l’impressione di una certa importanza e solennità che circonda e trasforma quello che stiamo vedendo, come se gli attori coinvolti avessero la coscienza di essere degli attori attivi della storia che si realizza in contemporanea con la realizzazione del film. Qualcuno di questi film, tra l’altro, sembra che sia stato girato proprio sotto le bombe americane. Che era poi uno dei desideri del Godard maoista: girare in Vietnam nel pieno di un conflitto a fuoco. Film di fiction, come La ragazzina di Hanoi e La maestra Anna, che abbiamo messo insieme perché sono due storie di bambini. Bambini e bambine molto presenti nei film vietnamiti (e in generale nei film sul Vietnam). Probabilmente perché sono (erano) gli uomini e le donne della prossima generazione, la prima che vedrà la pace, dopo troppi anni di guerra. Gli altri invece sono film documentari, quasi sempre realizzati o dalla Repubblica Socialista del Nord Vietnam o dal FLN del Vietnam del Sud. E dunque film politici, di nuovo, di propaganda. Ma ancora prima film che stanno in piedi da soli, che camminnao con le loro gambe perché hanno una vita dentro e un autore (o più autori) dietro. Film che arrivano a tutti perché per questo erano realizzati, per essere immediatamente proiettati tra la gente, i militanti, i combattenti, in giro per i villaggi (anche i più sperduti), su una semplice tela bianca, un pezzo di storia scritta sulla celluloide. E, a guardar bene, sono film soprattutto istruttivi, didattici: insegnano come vivere sottoterra, come installare una trappola, come riciclare una bomba non esplosa, come organizzarsi, curare i feriti, armarsi… Ma, come insegnava il Rossellini documentarista, è proprio il lavoro umile delle mani e del pensiero applicato che manda avanti il mondo, lo trasforma, lo fa diventare migliore. Sono film mai visti Italia e che per la prima volta trovano accoglienza in una sala cinematografica, davanti a un pubblico italiano. 1. Co Giao Hanh (1966)  Vietnam. 1966. B.N. 32min. titolo italiano: La maestra Anna regia: Vu Pham Tu produzione: Xuong Phim Hanoi lingua: vietnamita Storia di una maestra di villaggio che lascia a casa il bambino per andare a scuola. Strada facendo è sorpresa da un allarme aereo e porta al sicuro, in un rifugio, alcuni suoi scolari. Mentre sta per tornare a casa, l'altoparlante ordina ai responsabili di recarsi all'ospedale e alla scuola, obiettivo dell'aviazione nemica. Memore di tre bambini che l'aspettano a scuola, Hanh corre a salvarli e li porta in salvo in un rifugio. Quando finalmente riesce a tornare dal figlio, trova la casa distrutta dalle bombe. Mentre si dispera vede arrivare il bambino, messo in salvo da una vicina. 2. Du kích Củ Chi/I guerriglieri di Cu Chi  Vietnam. 1967. B.N. 25min. titolo italiano: I guerriglieri di Cu Chi casa di produzione: Xuong Phim Giai Phong (Studio Liberation/Dud Vietnam) Cu Chi è un piccolo angolo del territorio sudvietnamita, ad appena 15 chilometri da Saigon. E’ una terra d’alluvioni, una terra fertile di frutteti, con immense piantagioni di hevea (la pianta del caucciù). La macchina da guera degli Usa, nel tentativo di spezzare la resistenza del popolo vietnamita, l’ha trasformta inun inferno: cannonate, bombardieri strategici B52, prodotti chimici tossici, gas da combattimento… niente è stato risparmiato, nel tentativo di aprire un varco in questa parte del “Triangolo di Ferro”. Dopo che gli aerei hanno preparato a dovere il terreno con una serie di bombardamenti terribili, i marines sbarcano… per finire tra le tante trappole che i guerriglieri hanno loro preparato. I guerriglieri di Cu Chi sono in realtà dei semplici contadini, come per esempio la ragazza che vediamo all’inizio del film, e che, con la sua squadra, ha messo fuori combattimento 118 soldati nemici. Sono contadini attaccati alla loro terra, ragazzi e ragazze di ogni condizione sociale. Soprattutto costituiscono una comunità compatta. Una comunità, quella di Cu Chi, che, dopo aver fatto saltare l’operazione messa in campo su larga scala dagli americani, si prepara a far fronte a nuovi attacchi, recuperando e riciclando le armi lasciate sul terreno dagli americani, e consolidando le loro posizioni. In questo luogo, tra l’altro, si vive ormai da tempo sottoterra, perché qualsiasi tipo di vita normale all’aria aperta è ormai diventata impossibile: è sotto terra che si preparano e si consumano i pasti, che si tengono le rinuioni, si fa scuola, si proiettano film e così via. Cu Chi non è mai diventata la zona morta, come hanno desiderato a lungo gli americani e i loro alleati-fantoccio sud-vietnamiti. E’ anzi un luogo assolutamente vivo e ben organizzato: dappertutto ci sono trincee, posti di combattimento ben infossati e coperti nel terreno, gallerie sotterranee a vari livelli e con infinite ramificazioni tali da assicurare ai combattenti  vie di fuga e posizioni ideali per attaccare il nemico, attraverso una serie di imboscate e assalti micidiali. Tanto che alla fine gli ufficiali americani sono entrati in paranoia e hanno capito che non ce la faranno, perché, come vanno ripetendo, “i vietkong sono dappertutto e in nessun luogo”. E cinque giorni dopo la loro pesante sconfitta a Cu Chi, gli americani abbandonano quel territorio e vanno a piantare una nuova base da un’altra parte. Il coraggio nel combattimento, la grande fede nella vittoria, l’organizzazione perfetta del popolo combattente hanno dimostrato una volta di più la loro efficacia: a forza di cedere terreno ogni giorno, alla fine gli americani sono costretti ad abbandonare le loro posizioni. La terra di Cu Chi dimostra così di essere un bastione inattacabile, una difesa sicura del Triangolo di Ferro. 3. L'offensiva del Tet (Mien nam chien dau dau xuan 68) Italia/Vietnam. 1969. B.N. 26min. regia: Coll.ivo Cineasti del Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam del Sud testo: Mario Socrate musica: Luigi Nono, Luciano Berio voce narrante: Gian Maria Volonè produzione: Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam del Sud/Ufficio Cinema Pci. Gli operatori cinematografici del Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam del Sud hanno seguito con la macchina da presa uno dei momenti più drammatici dello scontro armato del popolo vietnamita contro l'imperialismo nord-americano e il regime-fantoccio di Saigon, realizzando una documentazione di grande interesse storico-politico e di particolare intensità. L’edizione italiana segue in gran parte quella vietnamita, a parte alcuni cambiamenti nel tetso della voce narrante (che qui è quella di Volonté) e in colonna sonora che vede la presenza di due nomi come quelli di Berio e di Luigi Nono. Il film è la cronaca, scarna e sintetica, dell'offensiva del Tet, ("Tét Nguyen Dan", letteralmente: "Il giorno del capodanno"), che iniziò la notte tra il 30 e il 31 gennaio 1968 e che scosse l'apparato militare degli Stati Uniti nel Vietnam del Sud, rivelando un'eccezionale capacità di lotta dei partigiani vietnamiti, i quali arrivarono perfino ad occupare, anche se solo per qualche ora, l'ambasciata Usa a Saigon, (fortino ritenuto inespugnabile, almeno sino a quel momento dall'esercito statunitense) prima di ritirarsi sulle proprie posizioni, in attesa di assestare un nuovo duro colpo all'invasore. 4. The road to the front Vietnam. 1969. B.N. 20 min. itolo italiano: Andando al fronte regia: collettiva a cura del FLN della Repubblica del Sud Vietnam produzione: Studio Liberation Sud Vietnam. Il film mostra il viaggio dei vietcong sul fiume e tra le paludi per raggiungere il fronte. Si susseguono le riprese delle piane del Vietnam, della campagna, con inquadrature di uccelli in volo, nel cielo sorvolato da aerei nemici. Donne e soldati si accampano nella foresta di bambù. Sulle piroghe vengono trasportate armi e merce. Carrellate e PP di guerrieri che si nascondono tra le canne per uscire allo scoperto sorridenti e riprendere a remare, dopo il passaggio degli aerei USA. Alla fine della navigazione palustre, il viaggio continua su terra, a bordo di carri trainati da buoi. Il gruppo raggiunge infine, tra bombardamenti e conflitti a fuoco, la strada battuta da autocarri e furgoni. Nonostante la inevitabile (e necessaria) retorica del testo, le immagini  mantengono un tono scarno, essenziale, documentando con grande efficacia il senso di una guerra terribile. 5. Nhung Nguiet dan xu quang (Gli abitanti del mio paese natale) Vietnam. 1971. B.N. 35min. regia e fotografia: Tran Van Thuy produzione: FLN della Repubblica del Sud Vietnam/Unitelefilm lingua: italiano. La descrizione della vita quotidiana in un piccolo villaggio liberato nella provincia di Guang-Da, nel Vietnam del Sud. Attraverso la lotta e una paziente opera di ricostruzione nelle zone libere, il popolo vietnamita crea giorno per giorno le basi per l'affermazione della propria indipendenza. Il tessuto sociale e culturale degli abitanti del villaggio, nonostante le vicende tragiche, va comunque arricchendosi e rafforzandosi. Il paese natale è quello dell’autore del film, e questo fatto influenza in senso positivo immagini e montaggio, accentuandone l’affetto, ma anche la determinazione . 6. Em bé Hà Nội (La ragazzina di Hanoi) Vietnam. 1975. B.N. 72min. regia: Hai Ninh sceneggiatura: Hoang Tich Chi, Hai Ninh, Vuong Dan Hoan fotografia: Tran The Dan montaggio: Hong Luc musica: Hoang Van       interpreti: Lan Huong, Tra Giang, The Anh, Kim Xuan, Bic Van, Thanh Tu, Quynh Anh, Ha Trong, Tue Minh, ecc. produzione: Vietnam Studios lingua: vietnamita (sottotitoli italiani)   La storia è quella, popolare e classica, di una ragazzina perduta e disperata durante i bombardamenti di Hanoi del Natale 1972. Una storia che il regista Hai Ninh gira nel 1974, trasformandola in un film d’amore e di solidarietà dedicato alle sofferenze e al dolore della gente della capitale vietnamita e al loro eroico comportamento dimostrato in quei dodici giorni di bomabardamenti infernali e criminali. Una storia molto semplice, ma di grandi emozioni, destinata a diventare un classico della cinematografia vietnamita, consacrando per sempre il personaggio della piccola protagonista Ngoc Ha, che diventerà per tutti La ragazzina di Hanoi.  

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